giovedì

Incandescente - Ardesia (Graf 2011)




“Incandescente” è il disco dei campani Ardesia, gruppo giovane dal punto di vista della fondazione (2009), formato però da artisti con una discreta e lunga carriera alle spalle: Stefania Tarantino ci mette la voce e crea i testi, mentre Maria Letizia Pelosi (chitarra e coautrice) e Ciro Riccardi (trombettista) provvedono a fornire la musica (altri strumentisti presenti nel disco sono Lucia Marucci violino, Antonino Talamo alle percussioni, Giuseppe Fontanella è la chitarra elettrica nei brani Oscuramenti e Secret Love)
Una musica e un sound che varia molto, all’interno del disco, e che non è possibile lasciare sotto un’unica etichetta. C’è del jazz, c’è del folk, ci sono poi dei ritmi più vivaci e altri passaggi più introspettivi, riflessivi; il disco, ispirato a “Le tre ghinee” di Virginia Woolf, cerca di raccontare in modo personale la femminilità contemporanea. Un lavoro non certo semplice, ma che riesce a scorrere leggero, trasmettendo buone vibrazioni e di tanto in tanto anche una certa carica, grazie alla bella voce femminile, la voce incandescente appunto, della cantante.
Un disco femminile e femminista, in cui è possibile scorgere a pieno le qualità più profonde della spiritualità della donna. È un disco ricco di cultura e di riferimenti, questo: una, in particolare, è la musa ispiratrice, Emily Dickinson, che vede in forma di canzone due poesie: “The grass so little” e “I Held a Jewel”.
Un lavoro musicalmente solido, che pecca forse di un po’ di momenti ripetitivi, controbilanciati perfettamente dalla vitalità espressiva e dalla profondità culturale dell’opera. E così quindi che non si annoia più del dovuto e si riescono ad apprezzare a pieno alcune delle tracce sicuramente più intense del disco, come quella che dà appunto il nome al lavoro e che ha una strofa che rientra tra le mie preferite degli ultimi mesi (“Consumare ostacoli / Diventare incandescente / Stare sempre sui margini / Diluirsi tutta nel presente”), i ritmi più lenti di “Le ombre” o “Oscuramenti”, o le sfumature di Battiato della traccia che chiude il disco, “Vai pure”.

Incandescente
Graf, distrib. Audioglobe


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